Il giorno prima dell’Airpower ho visitato il Militarluftfahrtmuseum Zeltweg, un piccolo museo dedicato all’Aeronautica Austriaca ospitato nell’Hangar 8 dell’aeroporto militare di Zeltweg.
Il museo è nato come esposizione temporanea nel 2005, in occasione del 50° anniversario della ricostituzione delle Forze Armate Austriache dopo la Seconda Guerra Mondiale, e visto il successo ottenuto è stato deciso di trasformarlo in un museo permanente, diventando una sezione distaccata dell’Heeresgeschichtliches Museum, il Museo di Storia Militare. Il biglietto d’ingresso è veramente economico (3 €, e gratuito durante i giorni aperti al pubblico dell’Airpower) e i mezzi, essendo quasi tutti esposti al coperto, sono in ottime condizioni. Sotto ad alcuni aerei ci sono persino degli specchi per permettere di guardare alcuni particolari (tipo i vani dei carrelli) senza doversi piegare!
L’Aeronautica Austriaca è stata ricostituita nel 1955 con il Trattato di Stato Austriaco, che imponeva l’assoluta neutralità dell’Austria (che quindi non ha potuto unirsi ad alleanzi militari come la NATO, di cui tuttora non fa parte, o come il Patto di Varsavia). L’organico è sempre stato piuttosto ridotto e incentrato sull’autodifesa. Una particolarità del Trattato del 1955 era il divieto di dotare gli aerei di missili guidati, clausola abrogata agli inizi degli anni ’90 durante le Guerre dei Balcani a causa dei numerosi sconfinamenti di aerei militari balcanici nello spazio aereo austriaco.
Ad accogliere i visitatori, un SAAB 29 Tunnan, primo modello di aereo specificatamente pensato per il combattimento acquistato dall’Aeronautica Austriaca, in versione da ricognizione (notare la batteria di fotocamere al posto dei cannoni).
Uno dei tanti SAAB 35 Draken del museo.
Durante l’Airpower era possibile salire nel cockpit di uno di questi.
Aereo da addestramento, collegamento e turismo SAAB 91 Safir.
L’ultima acquisizione del museo, un MiG-21 fornito dall’Aeronautica Croata. In cambio di quest’aereo, il museo ha restituito un altro MiG-21 con ancora la livrea dell’Aeronautica Yugoslava, in Austria dal 1991. Nell’ottobre del 1991, pochi mesi dopo l’inizio della Guerra d’Indipendenza Croata, il pilota di quell’aereo, di origini croate, si rifiutò di bombardare la sua gente e si diresse in Austria. Qui fu intercettato e costretto all’atterraggio nell’aeroporto di Klagenfurt, dove l’aereo fu internato. Il pilota tornò pochi giorni dopo a combattere per la Croazia (dove fu purtroppo abbattuto e ucciso nel 1995), mentre l’aereo girò per vari musei austriaci. Ora è esposto davanti alla sede del Ministero della Difesa a Zagabria.
Una volta all’interno dell’hangar, l’attenzione viene subito catturata dai 2 Draken in livrea speciale.
Questo esemplare ha ricevuto questa livrea nel 1996 per commemorare i 1000 anni da quella che viene considerata la nascita dell’Austria: nel 996 fu redatto un documento contenente per la prima volta in forma scritta la parola “Ostarrichi”, antico nome dell’Austria, e tale parola è riprodotta sul dorso dell’aereo esattamente come scritta su quel documento.
Alcuni di voi se lo ricorderanno in volo: poche settimane prima di essere ritirato dal servizio, si è esibito nel 2005 a Rivolto al 45° Anniversario delle Frecce Tricolori, prima volta in vita mia che ho visto un Draken volare (e ai tempi temevo anche l’ultima).
Quest’altro esemplare ha invece ricevuto questa livrea per celebrare l’ultimo volo operativo di un Draken, rimasto in servizio operativo con le nazioni dipinte sulla coda per 45 anni (anche se l’Austria lo ha comprato solo nel 1987).
Subito dopo la ricostituzione dell’Aeronautica, l’URSS donò aerei da addestramento Yakovlev Yak-18 (codice NATO “Max”)…
…e Yakovlev Yak-11 (codice NATO “Moose”), quest’ultimo basato sul caccia Yak-3 della Seconda Guerra Mondiale.
L’Italia invece donò alcuni FIAT G.46.
Un altro SAAB 29 Tunnan.
Aereo da addestramento Fouga CM.170 Magister.
Aereo da trasporto leggero Short SC.7 Skyvan.
Una scaletta permette di guardare il cockpit.
Aereo da osservazione Cessna O-1 Bird Dog
Sud Aviation Alouette II
Agusta-Bell AB.204
Diorama che riproduce le fabbriche sotterranee in cui i prigionieri dei campi di concentramento erano costretti a costruire materiale bellico (in questo caso, un mock-up della fusoliera di un caccia a reazione Heinkel He-162 Salamander, dal servizio operativo molto più ridotto e quindi meno famoso del “fratello maggiore” Messerschmitt Me-262).
Aliante da addestramento del 1938 DFS SG-38 Schulgleiter (“Aliante scuola”), spesso chiamato Zoegling (“Allievo”) come molti alianti simili prodotti in Germania negli anni ’20-’30 (anche se il vero Zoegling è un progetto simile del 1926 dello stesso Alexander Lippisch che durante la Seconda Guerra Mondiale progetterà il caccia a razzo Messerschmitt Me-163 Komet).
Aliante monoposto degli anni ’30 Grunau Baby III
Aliante da addestramento degli anni ’50 Musger Mg 19 Steinadler
Aliante da competizione degli anni ’50 Scheibe L-Spatz